Superstruttura in acciaio per il centro sportivo Alfred Nackache: una soluzione per terreni cedevoli e per cantieri in zone poco accessibili

Un cantiere con difficoltà di accesso e terreno debole e un'operazione pilota per edifici sportivi con certificazione ambientale (HQE®): grazie alla sua leggerezza e la facile gestione dei componenti, la superstruttura in acciaio è stata una delle chiavi fondamentali per la costruzione del centro sportivo Alfred Nakache nel 20 ° arrondissement di Parigi.

Informazioni dettagliate

Il centro sportivo locale & il suo design

Il duplice obiettivo annunciato era di “gestire l’impatto del complesso sull’ambiente circostante e cercare di mantere un ambiente interno salutare e confortevole”. I rivestimenti interni della piscina in acciaio inossidabile - i primi del genere a Parigi - e la superstruttura in acciaio sono stati le scelte principali per ottenere il raggiungimento di tali obiettivi.

Aperto nell’aprile 2009, il centro sportivo è stato fortemente desiderato per anni dagli abitanti di Belleville. Un edificio caratterizzato da una ottima qualità architettonica e sociale, che in parte rimedia alla mancanza di servizi di questo tipo in un distretto fortemente popolato come questo, in cui la popolazione è molto giovane.

Costruito in linea con gli altri edifici e seguendo le impronte degli edifici esistenti, il centro comprende: un centro acquatico con tre piscine - una da 25 metri per i professionisti, una piscina per i corsi e una per il divertimento - e quattro spazi multifunzionali da 150 mq ciascuno.

Volendo garantire un elevato grado di riconoscibilità e utilizzo della struttura da parte degli utenti, gli architetti hanno messo a punto un layout organizzativo molto chiaro.

L’edificio, rettangolare e compatto, è sviluppato in lunghezza ed è perpendicolare alla strada; un quarto dell’area è trattato a giardino, e può essere raggiunto dalla piscina. In pianta, esso è suddiviso in due aree longitudinali perimetrate dal giardino. La prima di queste aree è dedicata si “servizi” (camerini, docce, sauna), mentre la seconda è occupata dalle attrezzature sportive vere e proprie. Solo la piscina per i giochi sfugge a questa divisione e irrompe nelle linee e nei volumi dell’edificio: la sua forma fluida è contenuta in uno spazio a tutta altezza, un padiglione dedicato posto in mezzo al giardino. L’ingresso e alcuni percorsi orizzontali e verticali lo connettono al resto del complesso.

Inoltre, in sezione, il piano terra è occupato da una sorta di “hall dell’acqua”, con tre vasche. Essa è visibile dalla strada attraverso l’ingresso: come ha spiegato l’architetto Patrick Berger, “la superficie d’acqua e le strade sembrano convergere, così che le piscine sembrano entrare nella città”. Sopra questa hall, le sale per la danza, il body building e il fitness si susseguono uno dopo l’altro. Rispetto al vicinato, nessuna di queste sale guarda direttamente verso l’esterno. Tuttavia, esse sono illuminate con luce indiretta, grazie agli spazi di circolazione che li connette lungo la facciata che guarda verso il giardino

Al terzo e ultimo piano, la sala per le arti marziali guarda verso un vasto terrazzo che a sua volta è rivolto verso gli spazi retrostanti del complesso. L’ingresso avviene attraverso una passerella pedonale esterna.

Gli spogliatoi della piscina sono collocati nel primo piano del basamento, insieme alla parte bassa delle piscine, e anche al primo piano, dove sono collocati solo dei servizi, parte della piscina e una hall di ingresso a doppia altezza. Nei livelli superiori, gli spogliatori e le docce sono vicine alle sale. Scale e ascensori servono i vari livelli, rendendo l’edificio perfettamente accessibile anche alle persone con mobilità ridotta.

Esternamente, il rivestimento in fibra di vetro, con i suoi pannelli gialli posati in verticale presenti anche all’interno, rende l’edificio facilmente riconoscibile. Il layout di facciata così regolare rende anche facile il flusso dell’aria che contribuisce alla ventilazione degli spazi, e al contempo determina uno spessore di facciata tale da permettere alle attività sportive poste al piano superiore di essere solo intraviste da sotto, senza rivelarsi alla vista completamente.

Il progetto architettonico e la costruzione razionale

L’organizzazione funzionale corrisponde a un criterio costruttivo altrettanto razionale, concepito sin dall’inizio della fase progettuale. Questo approccio si è reso necessario per la costruzione nella parte bassa di Belleville, che come già detto è caratterizzata da strade molto strette e con un accesso difficile per le attrezzature e i materiali necessari alla costruzione. Inoltre, ci sono molti edifici vecchi e rovinati, cosa che rende il lavoro ancora più problematico.

“Il compito architettonico era di considerare le operazioni costruttive da fuori: tutti i disegni progettuali sono stati infatti elaborati con questa considerazione sull’esecuzione dei lavori”, sottolinea Patrick Berger.

Inoltre, il posizionamento delle piscine nell’area centrale del lotto ha permesso di collocare l’area per il sollevamento dei materiali distante dagli edifici vicini in modo da evitare di danneggiarli. La scelta di un rivestimento in acciaio inossidabile per le piscine aiuta a minimizzare i carichi incidenti sul terreno, così come la realizzazione della superstruttura che ha permesso di limitare il carico di lavoro in cantiere.

Infine, prima di essere riempito di piante, lo spazio del giardino è servito da zona di stoccaggio e costruzione.

Due principi strutturali

Il progetto generale della struttura si è basato su due principi:

• i due livelli infrastrutturali e il piano terra, fino al piano delle piscine sono in cemento armato
• i livelli superiori hanno una struttura composita con colonne e trvi in acciaio e solai compositi in acciaio-cls

i carichi sono distribuiti sul terreno grazie a micropali in acciaio e pilastri in cemento che sprofondano nel terreno fino a 30 metri.

La connessione tra la struttura metallica delle parti superiori e quella in cemento avviene a livello del secondo solaio, sopra le piscine. Questa soletta è costituita da un pacchetto composito molto spesso che garantisce anche l’isolamento e l’impermeabilizzazione. Essa è una lastra di 30 cm in cemento connessa strutturalmente all’incastellamento in acciaio composto da profili HEA 650. Questi profili sono inoltre stati rinforzati nella flangia bassa grazie a un piatto ulteriore. Legati alla struttura della facciata sud, con modulo di 2,24 m e rivolta verso il giardino, questi profili sporgono 18,6 metri sopra le piscine e l’ingresso.

Basata sulla stessa griglia, la struttura metallica del terzo piano è composta da profili HEB 600 e HEB 400 per il terrazzo, e supporta una lastra di cemento di 20 cm. La struttura più leggera dell’ultimo piano utilizza HEB 300 e sostiene la copertura in acciaio coperta da un tetto verde.

Inoltre, l’intera superstruttura in acciaio è stata costruita con sezioni e profili standard: HEB 300 per le colonne, scelte in base ai carichi che la struttura doveva sostenere e trasmettere. Assemblata a secco mediante viti e bulloni, e protetta, ove necessario da vernice intumescente.

Piscine in acciaio inossidabile

L’area delle piscine è la più innovativa, con le tre vasche rivestite in acciaio inossidabile, anche se questa è in realtà una pratica costruttiva piuttosto comune in Germania e Austria e utilizzata da oltre 40 anni: nonostante ciò, è la prima del genere a Parigi. Questa tecnica presenta numerosi vantaggi, specialmente perchè incontra i requisiti di sostenibilità e salubrità. Nel caso del centro Alfred Nakache, essa ha contribuito a ridurre il peso e l’impatto abientale, al contrario di altre soluzioni tecniche tradizionali. 

Costruzione sostenibile

Nel protocollo HQE, viene data particolare attenzione ai seguenti punti:

• posizione e integrazione dell’edificio nel suo contesto
• le decisioni sulle strutture devono essere finalizzate a minimizzare il peso dell’edificio sul terreno
• la durabilità dei materiali, le loro eccellenti qualità igieniche e l’impatto ambientale
• la qualità dell’acqua, dell’aria e l’igiene. E’ facilitata la scelta di piscine in acciaio inox, con trattamento all’ozono per le acque, con filtraggio e trattamento al cloro
• gestione del consumo energetico. Il consumo è limitato grazie all’elevato isolamento dell’edificio, a un sistema di recupero dell’energia che preriscalda l’aria, ai pannelli solari sul tetto per il riscaldamento dell’acqua della piscina e dei bagni
• Comfort termico grazie all’iperisolamento dell’edificio, un sistema di riscaldamento connesso a quello della città e, in caso di eccessivo caldo, una ventilazione aggiuntiva notturna
• comfort acustico delle piscine mediante un controsoffitto
• comfort visivo: la luce naturale è presente in tutte le sale. Le viste sono progettate per mantenere una relazione continua tra esterno e interno, al fine di garantire una integrazione tra l’edificio e il suo contesto
• durante le operazioni di costruzione, i rifiuti e gli scarti sono stati, ove possibile, riciclati. L’uso della prefabbricazione ha reso possibile limitare il rumore in cantiere
• riduzione delle manutenzioni: la scelta dei rivestimenti, la ricerca di compatibilità tra materiali, l’utilizzo dell’acciaio inox per le piscine ha contribuito.

Informazioni di progetto

  • Parigi, 20th arrondissement
  • Francia
  • Architetto
    Patrick Berger & Jacques Anziutti ; Julien Abinal (struttura), Boris Bastianelli (realizzazione)
  • Aprile 2009
  • Committente:
    Municipalità di Parigi - Direttorato della Gioventù e dello Sport
    Supporto al Project management: Direttorato della Cultura e dell'Architettura
  • Studio di ingegneria
    Calcoli strutturali: Coyne & Bellier struttura ; L. Choulet Ingegneria sanitaria ; ACV acustica
    Studio di ingegneria HQE: Sophie Brindel Beth, architetto
  • Contractor
    Ingegneria civile e struttura: Dutheil 
    Piscine in acciaio inossidabile: Hinke HSB
  • Fotografo
    Berger & Anziutti, 
    Duccio Malagamba